Letter from Genoa
by Cosimo Schinaia
Genoa, Italy
Dear colleagues and friends,
Some days ago, I received a phone call from a friend of mine who is a doctor of general medicine. He wrote that he appreciated my essay on coronavirus posted on IPA´s website but that it is not too useful for him.
The doctors in the hospital and in the medical offices are at risk of falling into a serious burnout, not only because they work too much but mostly because of the anxiety of uncertainty. How long could the epidemic last? How we can resist it? What answers can we give to the anxious patients? How can we survive as physicians in this situation without knowing its duration and its outcome? How can we resist death—not only of our patients but also of our colleagues and nurses? Physicians, according to him, are equipped to give medical responses or provide common sense, but today their common-sense answers are not sufficient.
Anxiety permeates them and their functioning. Sometimes they have to decide who can survive and who has to die because it is impossible to care for all the hospitalized patients at the same time. He was relieved when I suggested to him that we might build online Balint groups led by psychoanalysts. He told me: “Whoever will be able to manage our anxieties could help us to avoid becoming overwhelmed by the panic.” I think we can explore the possibility of organizing these online Balint groups, and in this way, we can give room to our social function. Do you think that it is possible that IPA could suggest this possibility in all countries? Best wishes and take care of yourself and your patients.
Cosimo Schinaia
Genoa, Italy
Cari colleghi e amici,
Ho appena ricevuto una lunga e angosciata telefonata da un mio caro amico medico, segretario provinciale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale.
Mi ha detto che ha letto e apprezzato il mio saggio sul coronavirus postato sul sito IPA, ma che questo saggio non l’aiuta molto.
I medici, sia quelli ospedalieri che quelli territoriali, sono a grave rischio di logorio psicofisico non solo per i turni massacranti, che pure hanno grande peso, ma soprattutto per l’incertezza che avvolge questi tempi. Quanto durerà l’epidemia? Con quali forze possiamo opporci ad essa? Quali risposte possiamo dare ai pazienti angosciati? Come possiamo sopravvivere emotivamente, anche come medici, a una situazione di cui non conosciamo durata ed esiti?
I medici sono attrezzati per risposte di tipo terapeutico e anche di buon senso, ma oggi il buon senso non basta perché l’angoscia pervade anche loro e la loro operatività.
Gli ho parlato dell’ipotesi di costituire gruppi Balint telematici per lenire la loro sofferenza emotiva e mi ha risposto in termini molto positivi:
“Coloro che hanno più dimestichezza di noi con le angosce, come voi psicoanalisti, potrebbero aiutarci in una situazione che si rivela sempre più catastrofica, evitandoci di essere travolti dal panico”.
Ho pensato di rivolgermi a te per proporti la possibilità che l’IPA possa farsi promotrice di un progetto che preveda la possibilità di gruppi Balint telematici con medici ospedalieri e territoriali, condotti da psicoanalisti.
Credo possa essere un modo anche per dare spazio alla nostra funzione sociale. Pensi che questo progetto sia realizzabile?
Abbi cura di te e dei tuoi pazienti.
Cosimo Schinaia
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Cosimo Schinaia, MD, is a training and supervising analyst of SPI and full member of IPA.
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Email: cosino.schinaia@gmail.com
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